Letteratura Musica

Letture di redazione

Cosa abbiamo letto a Maggio in redazione


La Caduta
Albert Camus
Bompiani, 2021
trad. it. Yasmina Mélaouah

Nella nuova traduzione che Mélaouah propone del terzo romanzo di Camus, la condizione umana dell’assurdo, di cui l’avvocato e giudice-penitente Clamence è simulacro vivente, è magistralmente rappresentata attraverso la fedelissima adozione delle categorie filosofiche e del lessico più propriamente camusiani. Il soliloquio falsamente dialogico del protagonista, denso di cinismo, narcisismo, una moraviana ostilità nei confronti della borghesia, blasfemia, misoginia e misandria, viene quindi restituito in tutta la sua potente disillusione e solennità. L’esistenzialismo di Camus, ormai profondamente raffinato dalle letture di Dostoevskij e di Céline – anch’essi bordiniani scrittori di destra e quindi promotori del disincanto –, si tinge adesso di quel decadente sentimento di fine vita capace di coinvolgere ogni essere vivente in un mortifero circolo di colpe e ingiustizie. Il falso profeta Clamence, infatti, abbandonando la sua duplice condizione di uomo virtuoso e lussurioso per abbracciare egoisticamente soltanto il piacere, cade e si confessa pentito a un ascoltatore ignoto, metafora dell’umanità intera, il quale, riconoscendosi il medesimo dolo, implicitamente assolve e condanna lo stesso protagonista, evidenziando così la vacuità ontologica delle categorie di giudice e imputato. Con La Caduta, insomma, Camus parla al lettore di ogni tempo, giacché sono attributi dell’esistenza anche l’incertezza, l’insoddisfazione e la codardia.


Lucio Dalla
Ernesto Assante, Gino Castaldo
Mondadori, 2021

Quante vite ha vissuto Lucio Dalla? Quanti sentieri, rotte, viaggi (organizzati), quante galassie, lune, cieli ha attraversato? A queste e altre infinite domande cercano di rispondere Ernesto Assante e Gino Castaldo, due monumenti del nostro giornalismo musicale. Insieme hanno partorito una biografia mirabile dell’artista bolognese: Lucio Dalla (Mondadori, 2021). Un vademecum per tutti per orientarsi intorno alla galassia Dalla. Un libro documentatissimo ma mai professorale, scorrevole ma mai banalizzante, commovente ma mai pietistico. E che soprattutto scardina la reductio ad unum che da tempo infradiciava il mito dell’artista. Perché Dalla non è stato banalmente un cantante.  È stato cantautore, jazzista, polistrumentista, produttore, scovatore di talenti, scrittore, scenografo, regista, attore, collezionista, gallerista. Un intellettuale costantemente alla ricerca del bello nel suo implacabile iperattivismo artistico. Nella volontà instancabile di trasmetterlo al suo pubblico. E a tutti noi.


Sostiene Pereira
Antonio Tabucchi
Feltrinelli, 2021

Sostiene Pereira (1’ ed. 1994) è un libro impegnato. Questa premessa continua ad essere imprescindibile, ed è sempre da essa che deve partire ogni considerazione sul celebre romanzo di Antonio Tabucchi, che a ventisette anni di distanza dalla prima diffusione sugli scaffali delle librerie, resta una lettura fondamentale e fondante, dallo spirito leggero e l’anima pesante. È il 1938, il Dottor Pereira è un giornalista disinformato che ogni giorno si ritrova a raccogliere le più semplici impressioni riguardo la tensione che aleggia sul Continente dal cameriere del Café Orquídea, tra una limonata e una omelette alle erbe; di lì a poco, con la giusta dose di casualità e di scelte più o meno ponderate, e a séguito della conoscenza dell’esuberante rivoluzionario Monteiro Rossi, la sua esistenza verrà stravolta e, soprattutto, acquisterà un senso. La letteratura smette all’improvviso di essere letteratura e basta, tra Atto e Azione si insinuano testardi grumi di significato. Sostiene Pereira è il romanzo di un uomo libero che sceglie una seconda libertà, che di fronte alla dittatura di Salazar (ma è facile estendere la riflessione) apprende, con terapia d’urto, il principio fondamentale per potersi dire liberi: si è contro l’ingiustizia, oppure si è complici. Con uno stile iconico, in cui la prosa riflette l’indole e la leggerezza del protagonista, Tabucchi compose un romanzo vitale, che ancora oggi bisognerebbe trovare in ogni libreria casalinga, o almeno così sostiene Pereira.

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