Filosofia Letteratura

Letture di redazione

Cosa abbiamo letto a Gennaio in redazione


La città dei vivi
Nicola Lagioia
Einaudi, 2020

La città dei vivi, edito da Einaudi alla fine del 2020, è l’ultimo romanzo di Nicola Lagioia, che si conferma ancora una volta una delle voci più interessanti e competenti del panorama letterario italiano. L’opera ricostruisce le vicende del delitto Varani, un caso di cronaca che ha sconvolto per la sua efferatezza l’opinione pubblica. La narrazione è intensa e avvolgente, il lettore viene trasportato in una Roma tossica ma affascinante, una città viva e stoicamente risoluta nel voler diventare, annullando la civiltà, l’immobile teatro della decadenza umana; e per l’appunto proprio a Roma, nel 2016, si compie il delitto. Nicola Lagioia nel corso della gestazione dell’opera lavora intensamente per ricostruire gli eventi che hanno preceduto l’omicidio: intervista i principali protagonisti, raccoglie un gran numero di testimonianze e visiona i documenti ufficiali degli interrogatori e del processo. Tutto il materiale raccolto è infine abilmente inserito nella struttura narrativa del romanzo senza però mai appesantirlo. Il lettore accompagnato dalla voce narrante nella claustrofobica e assurda vicenda – a volte a dire il vero con troppa retorica – è portato a interrogarsi sul tema della colpa. La domanda che sembra aleggiare durante la lettura del libro è: “Quanta distanza ci separa realmente dal male?” o meglio ancora “quanto male ognuno di noi è capace di fare?” La risposta ovviamente non è presente ma appare chiara fin dalla prima pagina.


Althénopis
Fabrizia Ramondino
Einaudi, 2016

Althénopis, esordio narrativo di Fabrizia Ramondino risalente al 1981, è un romanzo composito, eterogeneo, stratificato, in cui l’autrice napoletana opera un continuo, sorprendente e riuscito sconfinamento dei generi e dei codici letterari. Ne vien fuori un’opera vivida, intensa, corroborata da una prosa evocativa, colorita, che si situa in uno spazio liminare tra autobiografia, non-fiction, confessione, memoir. Ricco di riferimenti e citazioni colte, costruito per rimandi interni e intertestuali, il romanzo racconta, secondo un andamento ellittico, esplicantesi in tre differenti blocchi narrativi, la riappropriazione di un sé testuale ed extratestuale, processo articolato che si attua mediante l’azione romanzesca, capace, nel suo farsi, di innescare un doppio fenomeno di rifigurazione e rimemorazione, dunque di sublimazione del proprio vissuto esperienziale e al contempo di ampliamento e scoperta di un’identità fratturata e scissa. Attraverso la messa in forma del proprio percorso esistenziale, l’autrice accede a una nuova e rinnovata consapevolezza del proprio “io” e del proprio rapporto con il mondo a lei più prossimo, quello della famiglia. Andando oltre il mero resoconto biografico, oltre la semplice sintesi degli snodi cruciali di una vita complessa, la Ramondino illumina i rimossi – anche psichici – di un passato doloroso, trovando nella scrittura del romanzo una sponda conoscitiva e formativa capace di dar sostanza alle sofferenze, ai problemi, agli enigmi e allo stesso tempo di tratteggiarne la fisionomia e lo scheletro fondativo.


Apparizioni
Andrea Gentile
Nottetempo, 2020

Apparizioni di Andre Gentile è una lunga e immersiva riflessione, a metà tra narrativa e filosofia, sul concetto di apparizione, ma anche su quello di morte, di vita, di tempo, e sui meccanismi mentali e psichici che soggiacciono ad esperienze difficilmente oggettivabili, fantasmatiche e rivelatorie. Apparentemente privo di una coerente traiettoria argomentativa, il libro procede per frammenti, scaglie di prosa rabdomantica e intermittente, bruschi dislivelli da un campo di saperi all’altro, da uno spazio semantico all’altro. Eppure, come tessere variopinte di un mosaico, i capitoletti che compongono il volume lavorano complementarmente alla costruzione finale di un quadro unitario, omogeneo e riconoscibile: un fine esercizio di sconfinamento, di trapassamento costante, in cui la resa formale aderisce perfettamente al proprio contenuto, veicolandone le illuminazioni estemporanee e ispessendone i significati. Personal essay dal tono colloquiale, che alterna con una certa frequenza passaggi di carattere maggiormente autobiografico e confessionale (quelli meglio riusciti) con brani dal tono saggistico-documentaristico, che acquisiscono lievi sfumature da trattatistica medico-scientifica, Apparizioni è una galleria di esperienze di apparizioni indotte o spontanee, al limite tra ricerca e abbandono estetico, che si apre sovente a un produttivo e multiforme dialogo interdisciplinare e intertestuale, dialettizzando i propri argomenti con riferimenti, echi, rimandi tratti dalla letteratura, dall’arte, dalla musica, dal cinema.


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