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Le intensità collettive. Scritti per Pier Vittorio Tondelli (a cura di F. di Mattia, G. Perciballi, F. Pisacane, C. Ramaccini, J.M. Romano; Transeuropa, 2020) è l’ultima pubblicazione della collana “Pronto Intervento”, la quale fu concepita da Transeuropa dieci anni fa per ospitare i maggiori scritti critici sulla letteratura moderna e contemporanea italiana e straniera. Una raccolta di saggi particolarmente interessante e curata sull’autore che, forse più di tutti, ha avuto il coraggio di portare la letteratura italiana oltre i limiti del modernismo, conducendola lungo un percorso di rinnovamento che doveva necessariamente passare per l’accettazione dei nuovi schemi culturali che la società dei consumi aveva imposto. Tondelli ha, infatti, saputo ricondurre la letteratura italiana alla realtà, lasciando che parlasse la lingua degli anni Ottanta, e si è fatto portavoce dei giovani, i soggetti più interiormente segnati dall’esperienza di quella realtà e di quella lingua. Il volume qui presentato si rivolge a un pubblico vasto, dall’appassionato di letteratura che vuole approcciarsi finalmente a Tondelli allo studioso in cerca di nuove indagini critiche sull’opera dello scrittore di Correggio, poiché, esattamente come riportato sulla copertina, «da svariate angolazioni, e con metodi diversi, scrivono qui di Tondelli critici appartenenti a generazioni anche lontane, specialisti e neofiti dell’opera». Il testo è il risultato di una serie di Convegni organizzati all’interno della nona edizione di “Ciclomaggio”, rassegna annuale allestita da alcuni studenti del polo umanistico dell’Università degli Studi di Siena allo scopo di fornire un canale di approfondimento del pensiero e delle opere di autori del Novecento italiano, e presenta interventi di D. Barbieri, F. Pisacane, B. Casini, E. Mondello, M. Lanzillotta, R. Castellana, J.M. Romano, E. De Angelis, G. Iacoli, G. Perciballi, A. Demarchi, A. Buschi e G. Milani.
I saggi contenuti nel volume vogliono restituire un’immagine limpida, sincera e intellettualmente onesta di Tondelli, lontana dai pregiudizi morali e francamente bigotti che colpirono l’autore all’esordio narrativo ma, allo stesso tempo, evitando di incensare eccessivamente le innovazioni letterarie proposte dall’opera tondelliana. Attraverso la lettura dei vari interventi, infatti, emerge chiaramente come il ritorno alla forma del racconto, la rivendicazione di una scrittura emozionale e lo svecchiamento della lingua letteraria italiana abbiano fortemente contribuito a scuotere il panorama del tempo dal torpore del modernismo, ma, fin dalle premesse, si riconosce altresì il ruolo secondario che la ricostruzione storiografica dominante ha assegnato a Tondelli. Allo scopo di fornire un profilo esauriente sull’opera tondelliana, il volume raccoglie analisi tematiche, narratologiche, stilistiche e comparatistiche dei romanzi e dei racconti dello scrittore emiliano, senza escludere dallo studio gli scritti saggistici e teatrali. Particolarmente preziosi e godibili, inoltre, gli interventi storico-culturali e memoriali, dal momento che offrono una diretta testimonianza della personalità di Tondelli e aiutano il lettore a collocare le opere dell’autore nell’articolato contesto sociale degli anni Ottanta.

I saggi del volume Le intensità collettive. Scritti per Pier Vittorio Tondelli sono disposti secondo una tripartizione che ha lo scopo di condurre il lettore nell’universo tondelliano a partire dall’indagine dei riferimenti culturali del suo tempo, per poi passare allo studio delle opere scritte e giungere, infine, ad approfondire il progetto letterario “Under 25”, idea profondamente rivoluzionaria in un panorama tradizionalmente elitario come era quello editoriale italiano degli anni Ottanta. Appartenenti al primo gruppo sono gli interventi di D. Barbieri, F. Pisacane e B. Casini, i quali introducono il lettore agli ambienti frequentati dal giovane Tondelli e alla cultura del suo tempo: la grande stagione del fumetto bolognese e i Valvoline Party a La Ribalta, l’esplosione delle emittenti radio libere, la frequentazione dei club fiorentini, la musica rock e la passione per gli Smiths sono soltanto alcuni dei numerosi riferimenti cari a Tondelli che intessono le pagine di questa sezione. La parte centrale del volume ospita gli interventi di E. Mondello, M. Lanzillotta, R. Castellana, J.M. Romano, E. De Angelis, G. Iacoli e G. Perciballi sull’analisi critica degli scritti di Tondelli. Navigando all’interno di un “corpus” vario ed eterogeneo, i saggi di questa sezione riescono a dar ragione dell’altissima caratura intellettuale dello scrittore di Correggio: dagli articoli in cui l’autore spinge i giovani a far sentire la loro voce letteraria ai saggi sul linguaggio della moda all’estero e in Italia, dai principi su cui si fonda la scrittura emotiva al geniale utilizzo di metalessi e narrazione simultanea in Altri libertini, dallo schizofrenico rapporto tra autore ed eroe autobiografico in Pao Pao al peso di Copi nelle tematiche di Dinner Party, fino ad arrivare alle influenze di Céline e Bachmann nella narrativa tondelliana. Quello che ne risulta è il ritratto di uno scrittore profondamente moderno: raffinato osservatore della società circostante, avido lettore di prosa internazionale e ardito sperimentatore delle possibilità della lingua e dello stile. L’ultima sezione, la quale ospita gli interventi di A. Demarchi, A. Buschi e G. Milani, completa la circumnavigazione del continente tondelliano raccogliendo la testimonianza di chi ha conosciuto dall’interno il rivoluzionario progetto editoriale “Under 25” a cui lo scrittore emiliano decise di collaborare per Il Lavoro Editoriale-Transeuropa. Con questi ultimi saggi, di taglio fortemente memoriale, si comprende come, per Tondelli, i giovani non fossero semplicemente un espediente letterario o un tema attraverso cui emergere nel dibattito socioculturale degli anni Ottanta, bensì una vera e propria priorità morale. Attraverso la pubblicazione dei volumi di “Under 25”, infatti, Tondelli dimostrava come un vero rinnovamento del panorama letterario fosse possibile solo allontanandosi dai rigidi dettami editoriali del tempo, i quali servivano solamente ad impedire ai giovani scrittori di accedere al mondo delle pubblicazioni. La voce degli anni Ottanta era la voce di quei ragazzi che l’editoria allontanava perché fossilizzata nel proprio conservatorismo; Tondelli offrì a quei suoni disordinati una pagina su cui rimanere impressi.
Quello che ne risulta è il ritratto di uno scrittore profondamente moderno: raffinato osservatore della società circostante, avido lettore di prosa internazionale e ardito sperimentatore delle possibilità della lingua e dello stile
I saggi all’interno di Le intensità collettive. Scritti per Pier Vittorio Tondelli, insomma, si presentano come tessere differenti ma complementari di un’opera estremamente preziosa. Raramente, infatti, è stato possibile entrare in contatto con degli studi capaci di attraversare in maniera completa e organizzata tutto l’universo letterario e socioculturale tondelliano, e, negli sparuti casi in cui questo accadeva, non mancavano le difficoltà di una scrittura rivolta esclusivamente ad un pubblico profondo conoscitore dell’autore emiliano. Oggi più che mai, invece, costellati da incertezze e dubbi, conoscere e approfondire l’opera di Tondelli vuole dire tornare ad arieggiare le stanze del nostro presente. Traumatizzati da un passato che ci ha segnato e incapaci di immaginare o soltanto presagire un futuro luminoso, annaspiamo nella melmosità della cronaca e dell’attualità, lottando quotidianamente per non affogare nell’indifferenza generale: la scrittura di Tondelli, raccontando in forma semplice e diretta tutto questo, ci offre l’appiglio per continuare a galleggiare.
Yuri Sassetti è nato il 15 gennaio 1995 a Siena. Una volta conseguito il titolo di laurea triennale in Studi letterari e filosofici all’Università degli Studi di Siena con una tesi sulle figurazioni del vampiro nella letteratura gotica inglese, decide di proseguire il percorso di formazione nella città dove è nato iscrivendosi a Lettere moderne ma specializzandosi nelle letterature straniere. Ama leggere e scrivere poesie, suona la chitarra in una band e trova interessante il cinema impegnato. Attualmente sta pensando alla raccolta e pubblicazione di una serie di saggi di critica letteraria.
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