Poesia

I tagliandi sul calendario, no su carta / Il filo invisibile


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I tagliandi sul calendario, no su carta

Lì dove credibile atterra la solitudine 
in mezzo alle sere nere
l’angoscia di sapere che sarà dura 
la fermezza di avere un obiettivo 
la determinazione di vedere il sole 
laddove il vento ha spento ogni luce.

Mi piace cullarmi fra le parole
tra sospiri di riflessione
senza troppa punteggiatura,
verso le cose belle e le cose brutte
come i fiori colti o quelli comprati,
come le prime volte di qualunque,
le mancanze e le attenzioni,
la felicità e la sofferenza,
una bilancia continua, 
per alcuni spada e per altri torta,
ma che ribalta ogni noia.

Ora, considerando che siamo in due,
a tratti tre, ma mai più di quattro,
si ritratti la destinazione.
Voglio dire, capiamo se vale la pena,
mettiamo tutto in discussione,
in ogni ora cerchiamo la differenziazione,
scorgiamo il punto di vista nascosto,
allontaniamoci dal sistema,
proviamo a seguire la cosa sconsigliata
porta al paradiso lontano dalle tempeste.

Se prendete un foglio,
non appuntatevi solo il prossimo tagliando.

Il filo invisibile

Camminai dentro di me,
quando fuori calò il buio. 
Entrai scalzo, in punta di piedi, 
la mente fredda di paura.
Il cuore meno caldo, il viso in lacrime.
Capii la solitudine.

La profonda comprensione delle cose,
nella spesa misurata del tempo.
Credevo fosse solo di passaggio, 
ma nella rarità 
scoprii la cronicità.
Ogni giorno, ogni ora, ogni istante.
Insieme, inseparabili.
Un filo invisibile che le legava,
come fossero parte della stessa collana.
Solo sedici anni,
i tamburi urlavano alla resistenza:
i baci da dare, 
i viaggi da fare, 
i sogni da realizzare.
Troppo presto per mollare.
Capii la vita.

Imparai a crescere con cura la pianta della resilienza,
in ogni angolo della testa.
Ogni giorno, ogni ora, ogni istante.
Il sorriso irriducibile della gratitudine.
Il cuore più caldo, il viso di chi lotta. 
La compresi durante, fra la sofferenza e la ragione di essere.
Capii la tenacia.


Alessandro Scollato nasce nell’autunno del 1994. Studente del corso di laurea magistrale in Biologia Sanitaria all’Università di Siena e Project Manager nell’industria farmaceutica, combina con naturalezza la passione delle scienze con quella per le lettere. Appassionato di poesia e scrittura, attraverso i suoi componimenti ricerca la condivisione di emozioni, immagini e riflessioni, non mancando di dare voce a temi relativi la salute e le malattie rare. Attualmente è in procinto di pubblicare una raccolta di poesie. Tra le sue letture Jacques Prévert e Charles Bukowski.


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